Pàrodos - Catharsis

TITOLO: Catharsis

ARTISTA: Pàrodos

GENERE: Avant-garde/Progressive/Post Black Metal

ANNO: 2017

PAESE: Italia

ETICHETTA: Inverse Records

I Pàrodos sono una giovane band di Salerno formatasi nel 2015. Dopo la pubblicazione di un live, a Dicembre 2016 si rintanano in studio per registrare “Catharsis”, disco di cui state per leggere la recensione. Un disco pieno di sperimentazioni, atmosfera e mitologia. Ma andiamo con ordine.

L’album si apre con “Prologue: Intro”, una (appunto) intro di 2 minuti composta da un sottofondo ambient creato per sostenere una narrazione in italiano. Inizia quindi “Space Omega”, singolo del disco, nonché traccia che racchiude in sé tutto quello che andremo ad ascoltare: una prima metà lenta e cantata in clean, per poi virare su sezioni black cantate in scream. Idem per la terza canzone, “Catharsis”, dove la componente black è più accenntuata, aumentando la sensazione di oscurità percepibile sin dalla intro. “Heart of Darkness” rincara la dose, non discostandosi molto dalle precedenti, ma non per questo stancando l’ascoltatore. Traccia che fa aumentare l’atmosfera, rendendola ancora più palpabile e “vera”. Siamo giunti all’interludio: qui il disco si divide in due, e lo fa affidandosi alle mani magiche di Francesco Ferrini dei Fleshgod Apocalypse che crea, in un solo minuto, una traccia eterea e poetica, con il solo pianoforte. Un riffing doom apre “Black Cross”, canzone dall’andamento lento e malinconico, anche nelle sezioni dove accellera leggermente con delle linee vocali evocative e pacate, spezzata in due da un intermezzo quasi jazz, preludio di una sezione finale quasi prog. “Evocazione”, traccia più lunga (ma giusto per qualche seondo) parte spedita dopo una breve intro acustica. Il black metal ritorna più forte che mai in questa canzone, dove si alterna a sezioni più atmosferiche e altre narrate, dove M. esegue un rituale per liberare le nostre anime, come accennato nell’intro del disco. Una voce femminile, tramite vocalizi e sezioni narrate in greco (estratte dall’Inno omerico alla dea Madre) crea un’atmosfera calda e orientaleggiante, una ventata d’aria (calda) in questa atmosfera opprimente.
La fine è giunta: il cambiamento del disco è affidato a “Metamorphosis” che, come per una larva che si chiude nel bozzolo fino a diventare farfalla, trasforma leggermente il sound della band, che si fa più pesante, veloce ed epico, senza ovviamente andare in contrasto con le precedenti, ma anzi portando dentro di sé tutti i pezzi precedenti. Traccia che lascia spazio, dopo una sezione finale estremamente evocativa e eterea, al finale del disco. “Exodus: Outro”, mantenendo la melodia della canzone precedente, chiude definitivamente questo viaggio nella mitologia greca, rivisitata (almeno nelle atmosfere) in chiave black e avant-garde.

È tempo di tirare le somme: il disco vanta tanti pregi, come l’atmosfera (quasi “norvegese”, fredda), l’esecuzione sopra le righe della band (notevole la prova di M. al microfono, una voce unica) e la produzione cristallina si uniscono a un songwriting originale e innovativo, punto di forza maggiore del disco. Unico difetto dell’album sono le sezioni in harsh, dove il cantato si fa leggermente sforzato.
“Catharsis” è un disco come pochi, un disco che pesca a piene mani dal Black Metal scandinavo e lo porta nel sud Italia, regalandoci uno dei momenti migliori di questo incredibile 2017.

Antonio R.

IMPERDIBILE


Track List :
1. Prologue (Intro)
2. Space Omega
3. Catharsis
4. Heart of Darkness
5. Stasima
6. Black Cross
7. Evocazione
8. Metamorphosis
9. Exodus (Outro)

Line Up :
Marco “M.” Alfieri - Voce 
Giovanni “Hybris” Costabile – Sintetizzatori e tastiere 
Francesco “Oudeis” Del Vecchio - Chitarra 
Gianpiero “Orion” Sica - Basso 
Alessandro “Okeanos” Martellone – Batteria e percussioni 



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