Epica - The Holographic Principle


TITOLO: The Holographic Principle

ARTISTA: Epica

GENERE: Symphonic Metal

ANNO: 2016

PAESE: Olanda

ETICHETTA: Nuclear Blast


Come fare un album che sia il degno successore di quel capolavoro uscito due anni fa, dove l'enigma quantistico era il punto focale dell'intero lavoro, proseguendo sulla falsa riga nello stesso argomento ma parlando del principio dell'ologramma, sempre all'interno del multi universo quantistico e scientifico? Una sfida interessante ed eccitante, tuttavia qui non parliamo di scienza o di matematica ma del nuovo album e successore di “The Quantum Enigma”, ovvero “The Holographic Principle” degli Epica.

A dire la verità questo album lo attendevo con curiosità, perché dopo un lavoro veramente di alto livello come il predecessore, di “The Holographic Principle” ci si aspettava non certo un capolavoro ma almeno un album degno di essere chiamato “successore”. Avranno mantenuto le promesse?
Sicuramente si, ma in parte. Questo è un album che alterna brani veramente belli ed epici ed altrettanti che non decollano. Attenzione, non intendo dire che questo platter sia un lavoro riuscito a metà, oppure il solito filler. Direi tutt'altro.

L'album parte con una bellissima intro, molto cinematografica. “Eidola” (“immagini” in greco) sfocia dopo un po' di minuti nel primo brano, ovvero “Edge of the blade”(secondo singolo estratto), un brano molto melodico e diretto che con i suoi cori si rifà subito al marchio "Epica", con il grunt vocal di Mark Jansen e la ormai inconfondibile voce di Simone Simons. Lo considero un pezzo, come detto in precedenza, più diretto e meno aggressivo, molto catchy.
La successiva "A Phantasmic Parade", prodotta e composta da Ariën, è un brano che dona all'ascoltatore una sonorità più orientale incastonata nelle orchestre sempre più presenti che come non mai in questo brano sono messe in risalto.
Invece con “Universal Death Squad” (primo singolo dell'album) e soprattutto nella successiva “Divide and Conquer” si fa riferimento alla situazione mediorientale. Nei due brani il primo fa chiaramente riferimento a un futuro non molto lontano ma a dir poco distopico, dove la nostra razza rischia una guerra a causa delle macchine umanoidi proprio da noi create, la quale guerra potrebbe portarci ad una inevitabile estinzione. Il secondo brano parla della situazione attuale, che rappresenta una visione purtroppo realistica e drammatica della realtà dove ancora esistono attività belliche.
  
“Shine through the sky
Beyond the matrix
Feel what it's like
To be divine “

"Beyond the matrix” è uno dei brani più riusciti di questo full lenght. Si può percepire forte pathos nei chorus in cui Simmon Simons e Mark Jansen attuano cambi di tempo molto interessanti, soprattutto dopo i quattro minuti dove l'epicità e le sinfonie, per un breve tempo, lasciano spazio ad una sonorità dolce, intima e meno carica rispetto ai cori. Dopo questo breve intermezzo il brano torna nei suoi canoni con Mark Jansen sugli scudi con il suo potente growl e, successivamente, il brano diventa improvvisamente aggressivo, fino all'assolo dove riparte il refrain. Troviamo in seguito un altro brano“killer”, ovvero che colpisce direttamente l'ascoltatore con il suo ritornello molto catchy, che sicuramente negli anni a venire diventerà un classico. “Once upon a nightmare” invece sembra una soundtrack: orchestrazioni sorprendenti che danno inizio ad un brano veramente intenso, struggente, una prova di Coen Janssen che si conferma abilissimo alle tastiere, così come Simone che adatta una timbrica meno lirica ma più improntata al pop, con parti corali magniloquenti. Un altro grande brano.
Le successive “The Cosmic Algorithm” e “Ascension – Dream State Armageddon” sono dei brani efficaci. Nell'ultimo brano citato il sound si fa più oscuro sfociando in sonorità totalmente estranee ai nostri olandesi, rifacendosi al black - death sinfonico.
Come non citare “Dancing in a hurricane” dai toni mediorientali. È un brano ( l'ennesimo) nella quale si parla nuovamente di conflitti bellici, demonizzando le varie stragi di innocenti.
Le ultime due “Tear down your walls” (brano diretto e violento”) e “The Holographic Principle – A profund Undrstanding of Reality" sono la degna conclusione con parti sinfoniche amalgamate a riff potenti che si alternano a parti calme e orchestrali, un brano che descrive ciò che gli Epica sono adesso in tutto per tutto, una band che riesce a essere una symphonic metal band d'eccellenza ma che ha molte sfaccettature, il tutto colmato da un grande lavoro nel songwriting e guitar-working

“Watch for illusions
Rapacity, an empty shell
That suits no one well
Watch for delusions
Let life just rain all its sparks on you “

Rispetto al precedente “The Quantum Enigma”, seppur di poco inferiore, “The Holographic Principle” si appresta come naturale evoluzione stilistica degli olandesi, un album veramente dal gusto raffinato ma pomposo, una conferma che gli epica sono delle vere pietre miliari del genere symphonic, molto profondi nei testi ma soprattutto variegati nel sound dove non si mostrano mai banali e scontati come tante altre piccole o grandi realtà del genere. Un album da avere assolutamente nella vostra collezione se amate un symphonic metal mai banale e ben suonato.

Michele Puma Palamidessi


IMPERDIBILE

Track List :
01.  Eidola
02.  Edge of the Blade
03.  A Phantasmic Parade
04.  Universal Death Squad
05.  Divide and Conquer
06.  Beyond the Matrix
07.  Once Upon a Nightmare
08.  The Cosmic Algorithm
09.  Ascension (Dream State Armageddon)
10.  Dancing in a Hurricane
11.  Tear Down Your Walls
12.  The Holographic Principle (A Profound Understanding of Reality)

Line Up :
Simone Simons – voce, cori
Mark Jansen – grunt
Isaac Delahaye – chitarra
Coen Janssen – sintetizzatore, pianoforte, 
Rob Van Der Loo - basso 
Arien van Weesenbek - batteria 

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