Dream Theater - Images and Words
TITOLO: Images and Words
ARTISTA: Dream Theater
GENERE: Progressive Metal
ANNO: 1992
PAESE: USA
ETICHETTA: Atco Records
La storia
la scrive chi, nel bene o nel male, la influenza e la cambia, chi riesce a
plasmare le sorti dell’ambito in cui opera. Caravaggio, per esempio, ha fatto la storia della pittura grazie al
suo uso del buio e della luce e all’influenza che ha avuto su moltissimi
artisti a lui successivi; Sergej
Ejzenstejn ha fatto la storia del cinema grazie alle sue sperimentazioni
nell’ambito del montaggio, sublimatesi nel suo capolavoro La corazzata Potëmkin. E i Dream
Theater hanno fatto la storia del metal grazie allo stile inconfondibile
che hanno creato a partire dal metal più tradizionale e unendolo al progressive
rock di band come Pink Floyd e che influenzerà centinaia di band, più o meno
famose e importanti, che nasceranno dopo l’uscita dell’opera d’arte di cui
parliamo oggi: Images and Words.
Un album
che non è semplice musica, trascende questo concetto per elevarsi ad uno stato
più elevato dell’arte: un dipinto di note dalla trama estremamente complicata
come quella di Memento ed emozionante
come Nuovo Cinema Paradiso. Non a
caso, in una delle canzoni dell’album, Take
the Time, è presente un estratto del film di Giuseppe Tornatore, il preferito di John Petrucci (Ora che ho
perso la vista, ci vedo di più). Images and Words è la summa di ogni arte
esistente, è musica ma è anche un film, è letteratura, è arte visiva. È un
viaggio della durata di quasi un’ora nel labirinto della quotidianità: i temi
sono quelli della vita di ogni giorno e sono affrontati con la poesia dell’esistenza
e con la sua stessa complessità.
Se non
avete mai esperito la musica dei Dream Theater, eliminate dalla vostra mente
ogni barriera imposta dai vostri gusti musicali. Perché Images and Words è uno
di quegli album che ha bisogno della massima apertura mentale possibile per
essere apprezzato. Nel 1992, era una ventata d’aria fresca in un ambiente che
stava iniziando ad odorare di stantio: il metal, che pure aveva ancora molto da
dire, era quasi sempre identico a sé stesso, con il thrash che stava assumendo
sempre più importanza grazie a band come Slayer, Anthrax, Megadeth e Metallica,
l’heavy metal più classico che continuava a fare la voce grossa, eccetera.
Ed ecco
che un gruppo di giovani musicisti usciti da pochi anni dal college e con un
solo album all’attivo realizzano uno dei più grandi album metal di sempre, un
capolavoro destinato a fare scuola, grazie ai riff accattivanti e gli assoli da
mozzare il fiato di Petrucci, come quello dell’incipitaria Pull Me Under, alla tastiera di Kevin Moore che crea tappeti sonori estremamente intriganti, alla
batteria di Mike Porntoy che lascia
a bocca aperta, al basso di John Myung
che si rivela sin da subito un fenomeno (si veda il suo meraviglioso assolo di Metropolis pt. I) e alla voce della new
entry, James LaBrie, dall’estensione
vocale assurda e capace di raggiungere acuti impossibili per i comuni mortali.
Una line-up composta da musicisti fenomenali, alcuni dei quali verranno ben
presto annoverati tra i migliori esponenti del proprio strumento.
L’album è
caratterizzato da una enorme varietà nel mood delle canzoni. Nel corso degli
oltre 50 minuti troviamo momenti più riflessivi e pacati come Wait for Sleep,
le mastodontiche architetture sonore estremamente arzigogolate come in
Metropolis pt. I, canzoni complesse ma molto più catchy di quanto ci si
aspetterebbe (Take the Time), leggeri allontanamenti dal metal, come in Another
Day, e molto, molto altro.
Se vi
volete bene, ascoltate il mio consiglio: fate vostro Images and Words e
divoratelo.
Buon
ascolto.
Federico
“Tyst” Querin
VOTO 9,5/10
Track List :
- Pull Me Under;
- Another Day;
- Take The Time;
- Surrounded;
- Metropoli pt.I: ”The
Miracle and the Sleeper”;
- Under a Glass Moon;
- Wait for Sleep;
- Learning to Live;
Line Up :
- Vocals: James LaBrie;
- Bass: John Myung;
- Guitar: John Petrucci;
- Bass: John Myung;
- Guitar: John Petrucci;
- Keyboard: Kevin Moore;
- Drums: Mike Portnoy.
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