Uno Sguardo Oltre - Riflesso

TITOLO: Riflesso

ARTISTA: Uno Sguardo Oltre

GENERE: Post-Black Metal

ANNO: 2017

PAESE: Italia

ETICHETTA: Indipendente




Si può riuscire a trasporre in musica la disperazione?
Siamo capaci di trasformare le nostre sensazioni negative in melodie e canzoni?
Tutti lo fanno, ma pochi ci riescono. Mi spiego meglio: rabbia, energia, felicità, sono sentimenti  facili da scrivere con note. Basta usare timbri alti, toni allegri, e il gioco è fatto.
Ma quando si tratta della disperazione, della tristezza e dell’angoscia, lì arriva il vero talento.
Ed è qui che i Lombardi “Uno Sguardo Oltre” entrano in gioco.
Gli “Uno Sguardo Oltre” nascono nel 2014 a Mantua, in Lombardia. Registrano e pubblicano “Crisi”, Ep uscito nel 2015 contenente 6 tracce, di cui 5 verranno poi riregistrate per l’album di debutto, ovvero “Riflesso”, disco di cui state per leggere la recensione.
L’apertura del disco è affidata a “Noi che Sentiamo (Oltre lo Sguardo)”, che ci accoglie con una chitarra acustica, per poi rivelarsi per quello che è: Black metal che esplode in tutta la sua grazia e magnificenza dopo una breve sezione doom. Le urla strazianti di Edoardo, che si occupa anche della sei corde, lacerano l’anima, congelando tutto il corpo e la mente. Anche quando la traccia rallenta, e la voce diventa pulita, si percepisce ancora tristezza e disperazione.
Una sezione acustica ci introduce alla seconda traccia, “Preludio”, traccia quasi completamente acustica che funge da intermezzo tra la opener e la terza traccia, “Vuoto”.
Una sfuriata black ci riporta con i piedi per terra, mentre l’ugola del cantante ci congela nuovamente, questa volta senza pronunciare neanche una parola, ma soltanto attraverso delle urla di dolore.
La neve comincia a cadere, tutto diventa sempre più freddo e oscuro, mentre “Amore non Corrisposto” esce dalle casse. Una traccia che trasuda depressione, tristezza e stanchezza, soprattutto nella sua sezione finale, dove diventa doom.
Sapete, quando succedono tante, troppe cose negative, una dietro l’altra, si arriva al punto di non ritorno. Si ha una “Crisi”. Ed è proprio di questo che parla la canzone. “Perché devo mangiare veleno?  Perché devo vivere in odio?  Perché devo smarrirmi per strada?” è quello che continua a ripetersi Edoardo mentre ci urla la sua disperazione, fino ad arrivare alla conclusione: siamo noi il male.
Ma lo sfogo vero e proprio arriva con “Nella Sfera”, traccia senza testo puramente caotica, dove la disperazione e la confusione si manifestano completamente. Tutto viene interrotto bruscamente da una chitarra acustica, che apre la settima traccia del disco, “Introspezione Completa”.
Una traccia introspettiva, una riflessione interiore che apre la strada e la mente a nuove soluzioni. “Rifletto in me stesso  mi vedo allo specchio l'immensità si apre  è tutto così semplice.” Porta a una sola risposta: “Solitudine  ed empatia.”
La luce è sempre stato sinonimo di speranza. Speranza che arriva solo con l’introspezione, soltanto quando si è capiti per davvero chi si è. Ed è proprio quello che succede al “protagonista” di questa opera. Ha sofferto tanto, ne ha passate tante. Ma ecco che la speranza ritorna con la “Luce”, sempre pronta ad attenderci e ad illuminarci anche dopo quella che può sembrare la fine.
Qui arriva la presa di posizione, è sempre così: solo quando abbiamo capito chi siamo, riusciamo a renderci conto di quello che ci circonda. E possiamo notarne difetti e pregi. “E’ stato Scritto” parla proprio di questo. Quanto c’è di marcio intorno a noi? Quanto tutto questo è corrotto? E soprattutto, perché dobbiamo essere tutti uguali, omologarci e seguire scie di qualcuno che crediamo essere più importante, ma che in realtà non fa altro che comandarci?
Musicalmente tutto è diventato più leggero, meno cupo e triste, ma senza ovviamente abbandonare il gelo tipico del Black.
Dopo un’altra traccia introspettiva, “Perdono”, siamo giunti al capitolo finale.
“Riflesso” è una strumentale di 4 minuti che chiude definitivamente il disco, dove c'e una sola frase: “Non siamo Sufficienti.”, che viene ripetuta una decina di volte con un tono molto basso e leggermente distorto.
Insomma, “Riflesso” è un disco come pochi. Un disco di Post Black Metal dalle mille sfaccettature e che offre tanti spunti su cui riflettere. Vale soffrire? È facile trovare la risposta? Ma soprattutto, bastiamo noi stessi per capire seriamente chi siamo?
Il disco lo trovate gratuitamente su Bandcamp. Ne vale davvero la pena.

Antonio Rubino



VOTO 8/10

Track List :

01 – Noi che Sentiamo (Oltre lo Sguardo)
02 – Preludio
03 – Vuoto
04 – Amore non Corrisposto
05 – Crisi
06 – Nella Sfera
07 – Introspezione Completa
08 – Luce
09 – E’ stato Scritto
10 – Perdono
11 – Riflesso


Line Up :

Edoardo: voce, chitarra, basso
Jacopo: batteria

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