Mesarthim - .- -… … . -. -.-. . (Absence)


TITOLO: .- -… … . -. -.-. . (Absence)

ARTISTA: Mesarthim

GENERE: Atmospheric Black Metal

ANNO: 2016

PAESE: Australia

ETICHETTA: Indipendente


Quante volte vi è capitato di ritrovarvi, di notte, con lo sguardo rivolto verso l’alto ad ammirare quella nera immensità che ci sovrasta, quell’enorme insieme di puntini bianchi che ci osservano e guidano? Quante volte avete pensato all’infinito spazio nel quale il nostro pianeta galleggia, quasi per magia? Quanti pensieri avete rivolto alle stelle, alla luna e agli altri infiniti pianeti dell’universo? Pensieri felici, magari sognando un posto dove essere veramente liberi; o forse pensieri più cupi, grazie ai quali avete realizzato che il genere umano è totalmente insignificante, a differenza di quanto esso stesso pensi.
Se gli astri producessero realmente musica, essa sarebbe in tutto e per tutto identica a quella realizzata dall’ignoto duo australiano conosciuto con il nome di Mesarthim. Attivo a partire dal 2015, nel giro di nemmeno tre anni ha rilasciato ben due full-lenghts e cinque ep, oltre ad un singolo e ad una compilation.
Un progetto molto fertile, dunque. Ma questa sua (sovr)abbondanza di releases non coincide con la ripetitività, un rischio più che probabile quando si ha una mole così grossa di produzioni in così poco tempo. Il fil rouge che collega tutte le opere dei Mesarthim è quello dello spazio. Un atmospheric black metal, che fa spesso ricorso ad elementi symphonic e di elettronica, che lascia veramente a bocca aperta l’ascoltatore, il quale, chiudendo gli occhi, si sente fluttuare nel minaccioso ma poeticissimo nulla dell’universo.
Questo “.- -… … . -. -.-. .” è la summa della poetica dei Mesarthim, un vero e proprio capolavoro della musica di questi anni ’10. Un album che in sé racchiude tutta l’eleganza dell’universo ma anche tutto il suo affascinante mistero: sei tracce intitolate con il proprio numero ordinale in codice Morse, così come in codice Morse sono i nomi d’arte dei due componenti del gruppo e il titolo dell’album, i cui testi non sono stati pubblicati.
Le atmosfere di Absence (questo è il titolo, traslitterato dal codice Morse in caratteri latini) sono sognanti ma anche molto grevi, sembrano condannare l’umanità, sembrano dipingere la disperazione dell’uomo, che può solo limitarsi a rimirare l’infinita bellezza di un universo che rimane impassibile dinnanzi alla nostra sorte o che, forse, nemmeno si è mai reso conto della nostra esistenza, come se fossimo un’innocua pulce sulle spalle di un titano. Un universo che è esistito prima del genere umano e che continuerà ad esistere dopo che esso si sarà estinto, in seguito al proprio suicidio collettivo volontario al quale stiamo, inesorabilmente, andando incontro. Noi continuiamo a credere di contare qualcosa nel mondo, nell’universo; crediamo che la nostra presenza nel cosmo abbia un qualche valore. Ma così non è. Ecco spiegato il titolo, dunque. Absence. Assenza non intesa come contrario di presenza ma come cosmica indifferenza nei confronti dell’uomo e del suo stato di disperazione. Le grida di sofferenza del cantante, così umane, così terrene, così tangibili non sembrano scuotere la musica celeste, che continua imperterrita a suonare nella sua sublime eleganza ma anche nella sua incontenibile violenza.
Absence è un capolavoro. Non ci sono molte altre parole per descriverlo. È uno di quegli album che lasciano senza fiato e che emozionano toccando corde che raramente la musica estrema riesce anche solo lontanamente a sfiorare. Basti solo pensare, per esempio, che ha saputo farmi scendere più di una lacrimuccia in diversi passaggi.
Buon ascolto.

Federico “Tyst” Querin

VOTO 8,5/10
Track List :
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Line Up :
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