Mastodon - Emperor of Sand

TITOLO: Emperor of Sand

ARTISTA: Mastodon

GENERE: Progressive Meta
l

ANNO: 31/03/2017

PAESE: U.S.A   
      
ETICHETTA:  Reprise Records




Il Mastodonte di Atlanta torna alla carica, e lo fa con il mezzo che fino ad ora gli è stato più congeniale : il concept album.
L'album di concetto è stato il mezzo preferito dalla band per le prime pubblicazioni, in seguito accantonato per The Hunter (2011) e Once More 'Round the Sun (2014).
Segno di un passo indietro? Al contrario. L'Album è degno erede delle precedenti esperienze: aggressivo, melodico, immersivo.
Progressivo nel suo concetto e nella sua filosofia, non solo nel genere, che si evolve prendendo le distanze da uno stilema che pretende una lunga durata dei brani ed eccessivo tecnicismo (che comunque non manca). Per lasciare spazio all'onestà intellettuale e alla maturità emozionale.
Nasce così Emperor of Sand, settimo LP della band, racconto di un uomo che dopo aver ricevuto la condanna a morte da parte del sultano, scappa e, fuggendo dagli accoliti, finisce per perdersi nel deserto. Senza acqua, nel disperato tentativo di far piovere, cerca di comunicare con divinità tribali ed entità ancestrali.Alla fine della storia, simultaneamente, muore ma viene salvato.
La maledizione dell'imperatore, Sultan's Curse, è la prima traccia (primo singolo estratto per anticipare l'uscita) e inizio del viaggio.
Emperor of Sand è l'allegorico ritratto, dove il deserto rappresenta lo scorrere del tempo, la maledizione è la morte, mentre l'imperatore è la grande C, il cancro.
È appunto questo il propellente dell'album, argomento che ha toccato da vicino i membri della band.
La moglie di Troy Sanders (Bassista e Cantante) lotta contro la malattia, mentre a causa dello stesso male, la madre di Bill Kelliher (Chitarrista e Riffmaker), è passata a miglior vita proprio durante la scrittura dell'album.
Ma l'artista è colui che sa trasformare la sofferenza, plasmandola. Mettendo quell'energia nella musica,usando le situazioni più dolorose per creare qualcosa di bellissimo. Distruzione che diventa creazione,non per mercificare quel dolore, bensì per onorare quei ricordi.
La maturità artistica raggiunta dalla band in questo album lo ha portato immediatamente nelle grazie dei fan.
La presenza di Brann Dailor si fa sempre più forte, non solo nell'energia delle sue percussioni, ma nella partecipazione vocale, integrandosi alla perfezionee arricchendo il lavoro già svolto da Troy e Brent Hinds (Cantante e Chitarrista solista).
Allo stesso modo, oltre alla ricerca sonora sugli strumenti principali, si fa spazio anche ad altri:
campane, pianoforti, sintetizzatori, ampliano l'esperienza melodica e l'atmosfera a cui la band ci ha abituati sin da Blood Mountain (2006) e sviluppatasi in seguito in Crack the Skye (2009). Mentre tamburelli, sonagli, campane, triangoli, persino uno scatolone, arricchiscono le percussioni, a detta di Troy "tutte cose che non senti ma che percepisci".
La ricerca della melodia, l'intenso lavoro sulle liriche, lo sviluppo delle armonie nelle parti vocali, fino ad ora tallone d'Achille della band, spinge l'album a vette altissime, forti di un impatto sonoro aggressivo e tecnico già rodato, che non tradisce le origini ma che anzi le eleva.
La band non smette di crescere, capace di prendersi sul serio nei momenti giusti, creando un notevole spessore, ma anche di scherzare, come possono testimoniare i video sul loro canale Youtube.
Il gruppo è coeso e partecipativo, ogni membro apporta un notevole contributo, ognuno meritevole d'ascolto,capace di immettere, nel modo più maturo, le parti più profonde di sé.
La lotta personale, il lutto, il dolore, l'accettazione, la consapevolezza di essere profondamente danneggiati e diventare più forti attraverso la catarsi.
Questo è Emperor of Sand, un album multidimensionale, un percorso che cresce e matura traccia dopo traccia.

          Molkolm Lheuk Willznor
     
           VOTO: 9/10

     Track List :
  • Sultan's Curse
  • Show Yourself
  • Precious Stones
  • Steambreather
  • Roots Remain
  • Word to the Wise
  • Ancient Kingdom
  • Clandestiny
  • Andromeda–  in collaborazione con Kevin Sharp (Voce)
  • Scorpion Breath - in collaborazione dell’immancabile Scott Kelly [Neurosis] (Voce)
  • Jaguar God– in collaborazione con Mike Keneally(Tastiere)
 Line Up : 

- Bass and Vocals - Troy Sanders
-
Guitar and Vocals – Brent Hinds
- Guitar – Bill Kelliher
Drums and Vocals – Brann Dailor

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