Schammasch - Triangle


TITOLO: Triangle

ARTISTA: Schammasch

GENERE: Avantgarde

ANNO: 2016

PAESE: Svizzera

ETICHETTA: Prosthetic Records



Lo spirito di questa narrazione è di attribuire formalmente la corruzione e la decadenza dell’uomo all’aumento della sua ragione e all’acquisto della sapienza” [Giacomo Leopardi, Zibaldone di pensieri, p. 444, 398]

Le parole appena menzionate scritte da Leopardi in quel gigantesco diario che racchiude tutto il suo incommensurabile sapere e pensiero sono riferiti al mito del Frutto Proibito nel Paradiso Terrestre. Secondo lui, infatti, quel mito, così come quello che analizzerà più avanti, quello di Amore e Psiche, è metafora del motivo della sofferenza dell’uomo: soffriamo perché sapiamo, perché pensiamo, perché possediamo quella caratteristica che è più una maledizione, la ragione. Questo stesso pensiero lo ritroviamo anche nel suo massimo capolavoro, secondo chi sta scrivendo, il “Canto notturno di un pastore errante dell’Asia”:
O greggia mia che posi, oh te beata,
che la miseria tua, credo, non sai!
Quanta invidia ti porto!
 […]
O greggia mia, né di ciò sol mi lagno.
Se tu parlar potessi, io chiederei:
Dimmi: perché giacendo
a bell’agio, ozioso,
s’appaga ogni animale;
me, s’io giaccio in riposo, il tedio assale?

Ok, sono sicuro che ora vi state chiedendo: non era, questo, un sito di recensioni metal? Quando è che è diventato un sito di letteratura italiana? Mettetevi il cuore in pace, non lo è diventato. Questa lunga introduzione mi serve per introdurre quello che, senza timore alcuno, definirei come il più grande capolavoro della musica estrema degli anni ’10 del nostro secolo: Triangle degli svizzeri Schammasch. Cosa c’entrano loro con Leopardi? Nulla, forse. Ma, leggendo i testi di questo mastodontico lavoro, si notano diversi punti di contatto con la filosofia del poeta recanatese. Sin dalle primissime parole del primo dei tre dischi che compongono il monumentale concept album in questione: Reason as curse. Così apre “Father’s Breath”, seconda song, dopo l’incipitaria strumentale. La ragione è una maledizione, la causa della decadenza del genere umano, il crepuscolo (non è un caso che la prima traccia si intitoli proprio “Crepusculum”) dell’uomo. Questo concetto viene ripreso anche più avanti in questo primo volume dell’album: infatti, in “In dialogue with death”, si trova alcuni dei versi più incisivi dell’intera opera: Shallow words are dorme to crumble as the truth is bared to be received through pain and anguish by the ones who dare to see.
Il tema di “The process of dying”, i primo dei tre capitoli che compongono Triangle, è proprio questo: la corruzione dell’uomo che lo porta alla morte, vista non come fine della vita ma come processo di trasformazione (“Death is only a change of form”, viene cantato in “Awakening form the Dream of Life”, chiusura del primo disco). L’accettazione della morte è necessaria per un superamento di sé, per far sì che l’Io più profondo si autorealizzi e si elevi.
“The process of dying” è il più violento della trilogia che compone Triangle, numerosi i momenti che attingono dalla tradizione black metal (frequenti blast beats e chitarre “a zanzara”), distaccandosene, però, e rendendoli molto più raffinati. Proprio questa è, a mio avviso, la parola d’ordine di quest’album: raffinatezza. Raffinatezza che eleva ad opera d’arte la violenza che non è violenza sonora (o, meglio, non solo) ma concettuale.
In questa prima parte, la voce di C.S.R. è molto acida, con un growl cavernoso che graffia le orecchie di chi ascolta, le chitarre di M.A. e C.S.R. sono costantemente alla ricerca della dissonanza che destabilizza: la loro musica è molto debitrice a quella dei Deathspell Omega, con i quali condividono anche l’atmosfera asfissiante e sulfurea che permea tutti i loro lavori. Musica violenta, quella di “The process of dying”, che, comunque, sa concedersi momenti più rilassati, ai quali, comunque, non manca una certa dose di pesantezza.

Il secondo capitolo è più calmo ma non, per questo, meno cupo. “The World Destroyed by Water” inizia con una sezione dal ritmo quasi tribale, sciamanico che accompagna le parole della Bibbia in cui Dio annuncia il Diluvio Universale, alla quale fa seguito una parte un po’ più heavy ma anni luce distante dalla violenza sonora del primo disco. “Metaflesh” abbandona le radici black metal a partire dalle quali si era sviluppato “The process of dying”, preferendo una musica un po’ più orientata verso il rock psichedelico, un trip mentale dei più neri e cupi che la storia della musica abbia mai visto. In questa seconda parte, l’argomento principale si sposta dal momento della morte a quello subito successivo, in cui lo spirito si separa dal corpo e riconosce la negatività dell’esistenza e della realtà. Ed ecco che ritorna Leopardi. In “Satori”, una lunga traccia ipnotica con un breve testo, ripetuto numerose volte, sembra esserci un richiamo al tema che chiude “A sé stesso”, una delle poesie più sofferte del cosiddetto “Ciclo di Aspasia” del filosofo recanatese: l’infinita vanità del tutto, scrive Leopardi; Vidi cuncta, quae fiunt sub sole, et ecce universa vanitas, et afflictio spiritus (Ho visto tutto ciò che è stato fatto sotto il sole ed ecco: tutto è vuoto patimento dello spirito), cantano gli Schammasch. Vanità, in questo caso, non indica l’essere vanitoso ma la fondamentale vacuità di ogni cosa: vanitas vanitatum et omnia vanitas, recita una celeberrima locuzione latina tratta dall’Ecclesiaste, la più grande vanità e tutto è vanità. Lo spirito (il “metaflesh” del titolo di questo capitolo, la metacarne, l’essere oltre il corpo), dunque, dopo la morte, la trasformazione assume consapevolezza di sé e della realtà e riesce a guardare negli occhi il mondo, che altro non è che un immenso non-sense.

Si giunge, infine, all’ultimo disco di quest’opera dalle dimensioni ciclopiche: “The supernal clear light of the Void”. Ennesima evoluzione del sound di quest’album, un capitolo quasi esclusivamente strumentale (l’unica canzone con testo è l’ultima, “The Empyrean”) che crea paesaggi dark ambient. Ma quello proposto dai Schammasch non è puro dark ambient, è qualcosa che va oltre questo concetto e che, forse, va pure oltre il concetto di “musica”. Ci troviamo di fronte ad un dipinto sonoro che ritrae lo spirito, l’Io autorealizzatosi e accresciuto, un Io più profondo che, ora, è capace di contemplare il Vuoto oltremondano ed abbracciare un’esistenza oltre l’esistenza in cui, finalmente, diventare Dio di sé stesso. Tutto è vano. Ormai ne siamo consapevoli. E questa consapevolezza è quella chiara luce celestiale del Vuoto.

Fine del viaggio. È stato un viaggio lungo e, per alcuni, probabilmente, noioso. Spero che non sia così ma, quando ci si imbarca in un’avventura del genere nella quale trovare una chiave di lettura per un’opera così ricca e complessa, il rischio di risultare tediosi è piuttosto elevato. Probabilmente Leopardi e la sua filosofia non c’entra nulla con questo disco e tutte le mie parole sono state solo uno spreco di energia e di tempo. Tuttavia, l’arte è arte in quanto bisognosa di essere interpretata. Tutto il mondo è, a mio modo di vedere, un essere che richiede di essere interpretato e ognuno di noi, essendo dotato di diverse sensibilità e diversi bagagli culturali ai quali attingere, fornisce una propria spiegazione all’arte e al mondo.
Triangle è un lavoro mastodontico, la nuova pietra miliare del metal più cerebrale, spirituale, intellettuale e, per alcuni, financo spocchioso. Un’opera imprescindibile per chiunque ricerchi, nella musica estrema, quella profondità che trasformi un semplice disco in un’opera d’arte. Gli Schammasch, con Triangle, hanno stabilito un nuovo standard per tutta la musica più profonda e filosofica. 100 minuti di pura musica metafisica.
Buon ascolto.

Federico “Tyst” Querin


VOTO 9,5/10

Track List :

1) THE PROCESS OF DYING
- Crepusculum;
- Father’s Breath;
- In Dialogue with Death;
- Diluculm;
- Consensus;
- Awakening from the Dream of Life.

2) METAFLESH
- The World Destroyed by Water;
- Satori;
- Metanoia;
- Above the Stars of God;
- Conclusion.

3) THE SUPERNAL CLEAR WATER OF THE VOID
- The Third Ray of Light;
- Cathartic Confession;
- Jacob’s Dream;
- Maelstrom;
- The Empyrean.

Line Up :

- Vocals, Guitar: C.S.R.;
-
Bass: A.T.
-
Guitar: M.A.
Drums: B.A.W.

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