Dødheimsgard - 666 International
TITOLO: 666 International
ARTISTA: Dødheimsgard
GENERE: Avantgarde
ANNO: 1999
PAESE: Norvegia
ETICHETTA: Moonfog Productions
Ah, la Norvegia… il freddo, i Fiordi, i vichinghi, il black metal, la follia musicale. Queste sono solo alcune delle meraviglie che caratterizzano questo fantastico Paese ma, essendo il Metallicomio un sito di musica metal, ci concentreremo solo sulle ultime due: black metal e follia musicale. E, quando si parla di ciò, non può non risplendere in tutta la sua gloria, nella mente di qualunque appassionato, il nome dei Dødheimsgard, tra i padri fondatori di quello che oggi chiamiamo avantgarde metal.
Dopo un
inizio di puro black metal, seppur sui generis, con i full lenght Kronet til
konge (1995) e Monumental possession (1996) e l’ep Satanic art (1998), il combo
originario di Oslo rilascia 666 Internetional e, finalmente, assurge a band
fondamentale del panorama musicale norvegese. La produzione si fa cristallina,
così chiara da essere asettica. Le note presenti nelle nove canzoni non
sembrano essere suonate da esseri umani ma da robot. Perfezione stilistica e
sonora per un’opera d’arte che fonde alla perfezione elementi industrial,
elettronici e black metal, commistione che rende l’atmosfera dell’intero album glaciale
(si pensi alla scarica cibernetica finale di Final Conquest). La furia estrema del nero metallo non manca,
la chitarra del mastermind Vicotnik riesce a creare dei riff ora confusionari,
ora chiari e diabolici, accompagnato alla perfezione dalla sezione ritmica dei
suoi colleghi Apollyon e Czral, che, insieme alla voce disagiante e disperata,
folle e acidissima di Aldrahn, confezionano un prodotto che riesce ad avvicinarsi
allo status di capolavoro sfiorandolo soltanto. Il vero capolavoro dei Dødheimsgard
giungerà 16 anni dopo. Ma questa, amici miei, è un’altra storia.
La
voglia di cambiare le cose e la propria musica si nota sin dai primissimi
secondi di 666 International, con quel piano diabolico che, in Shiva-Interfere,
fa da pista di decollo per lo stupro sonoro che avverrà di lì a pochi secondi. Violenza
che si fonde alla fredda indifferenza dei campionamenti elettronici e
industrial. Il piano di Mr. Magic Logic tornerà protagonista più volte nel
corso dell’album, con tre brani strumentali, Carpet Bombing, Logic e Magic, in
cui l’attenzione dell’ascoltatore è tutta concentrata su di lui: sono
composizioni destabilizzanti, piccole gemme nere che si
celano dietro una maschera d’eleganza per nascondere la propria malvagità,
brevi momenti di pausa prima di immergersi nuovamente nell’incubo industrial
che è quest’album.
L’essenza
di quest’album viene perfettamente descritto dalle prime parole di
Shiva-Interfere: “Abstract tears to the ground”, lacrime astratte sul suolo.
Musica terrena ma che non sembra appartenere a questa dimensione, musica aliena
che difficilmente l’uomo può comprendere. Buon ascolto.
Federico “Tyst” Querin
VOTO 8,5/10
Track List :
- Shiva-Interfere;
- Ion Storm;
- Carpet Bombing;
- Regno Potiri;
- Final Conquest;
- Logic;
- Sonar Bliss;
- Magic;
- Completion;
- 666 (hidden track).
Line Up :
- Vocals: Aldrahn;
- Bass: Apollyon;
- Guitar: Vicotnik;
- Bass: Apollyon;
- Guitar: Vicotnik;
- Guitar: Czral (sulla traccia 6);
- Drums: Czral;
- Keyboard: Mr. Magic
Logic.
Commenti
Posta un commento