La Masquerade Infernale - Arcturus
"Lasciate
ogne speranza, voi ch'intrate."
Questo
è ciò che è scritto sulla porta dell'Inferno, nella visione del viaggio
oltremondano di Dante Alighieri. Una frase breve, semplicissima ma pesante e
lapidaria, la minaccia di un posto dall'atmosfera angosciante, sulfurea. Questa
stessa frase potrebbe essere il sottotitolo perfetto per l'album di cui oggi
andiamo a parlare: il capostipite di un genere in perpetua trasformazione, un
capolavoro assoluto che trascende il tempo, risultando sempre nuovo e cupamente
stupendo, La Masquerade Infernale di quei geniacci degli Arcturus.
Il
nostro viaggio nel teatrale Inferno arturiano ha inizio con una traccia che
inizia, sin dai primissimi millisecondi, a incidere l'anima dell'ascoltatore,
Master of disguise. E quest'album è già capolavoro. Poche note e siamo già
proiettati in un mondo in cui tutto è tenebra, tutto è follia. La nostra
ragione cede dinnanzi al sorriso del giullare seducente, il Maestro del
travestimento sarà il nostro Virgilio in questa passeggiata che odora di
sofferenza e malvagità. Una passeggiata in continua evoluzione, in cui i
paesaggi che ammiriamo sussurrano il nome di Satana, senza mai nominarlo
direttamente. Otto canzoni estremamente eterogenee ma profondamente coerenti,
tutte diramazioni dello stesso fiume. Un fiume chiamato Acheronte
(letteralmente, "fiume del dolore").
Eseguire
un track-by-track sarebbe inutile e, soprattutto, deleterio. La Masquerade
Infernale è un'opera d'arte che va contemplata con i propri sensi,
un'esperienza da vivere in prima persona, sapendo il meno possibile, per non
guastare il proprio viaggio infernale. In queste otto tracce marchiate a fuoco
con il nome del Diavolo c'è musica per tutti i gusti. Sfuriate puramente black,
passaggi prog, accenni di elettronica, tappeti sinfonici. Una meraviglia per le
orecchie, resa ancora più bella dalla stupenda voce di quello che, senza troppi
fronzoli, potrebbe benissimo essere definito come la mente più poliedrica del
panorama musicale mondiale, non solo metal: Kristoffer "Garm" Rygg
(leader anche degli Ulver, fautore della loro svolta elettronica, nonchè
ex-cantante, tra gli altri, dei Borknagar).
Aprite
la vostra mente e abbandonate ogni speranza. Buon ascolto.
10/10
Federico
'Tyst' Querin
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