Shining - VI - Klagopsalmer

TITOLO: VI - Klagopsalmer

ARTISTA: Shining

GENERE: Suicidal-Black Metal

ANNO: 2009

PAESE: Svezia

ETICHETTA: Osmose Productions




Tutto è negatività, tutto è auto-distruzione, tutto viene sacrificato sull'altare del Male. Questo è, in sintesi, il mondo artistico (ma non solo artistico) di Niklas "Kvarforth" Olsson e della sua creatura, gli Shining. Se ascoltate musica proveniente dalle frange più estreme del metal, probabilmente già conoscerete, anche solo di nome, questo gruppo. Se così non fosse, ecco un estremo riassunto di cosa sono gli Shining.
Niklas Kvarforth, sin da giovanissimo (si parla di 11/12 anni d'età) ha avuto una naturale pulsione per il male e per l'autodistruzione, un'innata avversione verso ogni forma di vita, umana, animale, vegetale. Così, all'età di 13 anni (esatto, TREDICI anni), nel 1996, realizzò il suo primo ep a nome Shining, dal titolo piuttosto emblematico: Submit to Self-destruction, primo capitolo di quello che il ragazzino chiamerà "Suicidal Black Metal", nome che, in futuro, rimpiangerà a causa della moda che si formerà, in cui centinaia di band si lamenteranno della propria vita, fraintendendo il vero senso di quella definizione. Il suicidal black metal di Kvarforth non è una lamentela contro la vita ma un mezzo per causare dolore nell'ascoltatore: il ragazzo di Halmstad voleva che chi ascoltasse la sua musica si infliggesse del male, intraprendesse un cammino di auto-distruzione (tanto che, con estremo orgoglio, in più di un'occasione ha affermato che diverse persone si sono suicidate ispirate dalla sua musica). Passano gli anni, il giovane Kvarforth diventa sempre più un artista affermato nel panorama black metal, genere da cui vuole prendere le distanze, non riconoscendosi in esso: in un'intervista ha affermato che gli Shining non sono black metal perchè sono "blacker" di qualsiasi altro gruppo che rientra in tale genere. Tra un concerto disturbante e sanguinolento e un altro, tra un capolavoro e un altro, gli Shining diventano sempre più una delle realtà più importanti della musica estrema. E giunge, così, il 2009. Esce "Shining VI - Klagopsalmer".
Realizzato in brevissimo tempo, giusto qualche giorno, Klagopsalmer (inni di lamento) è, secondo il modesto parere di chi scrive, il massimo capolavoro del combo svedese. Non fraintendete, però: album come "The Eerie Cold", "Angst", "Halmstad"; sono tutti dei capolavori. Klagopsalmer, tuttavia, riesce a prendere tutto ciò che gli Shining sono stati e a portarli ad un livello di malvagità sonora superiore. Gli Shining, band in costante evoluzione, riescono ad evolversi ancora.
Sin dall'incipitaria Vilseledda Barnasjälar Hemvist ("La residenza delle anime di bambini perduti", più o meno) è possibile comprendere il livello di pesantezza che la band ha voluto raggiungere: riff ultrapesanti, vocals che sembrano provenire dalle profondità degli Inferi (miglior prestazione di Kvarforth della sua carriera, a mio avviso), angoscia e cattiveria a non finire. Le tracce sono tutte dei monumentali inni al Male. Il songwriting, pur investendo come un gigantesco tsunami le orecchie dell'ascoltatore, risultando chiaro, non caotico, composizioni tanto maligne quanto raffinate, così come lo sono i testi. L'apice della scrittura in quest'album lo si raggiunge con Fullständigt Jävla Död Inuti ("Del tutto fottutamente morto dentro"), in cui la penna di Kvarforth riesce ad esprimere l'angoscia interiore che si prova quando si è depressi: "När jag tittar mig själv i spegeln, då ser jag ingenting; när jag öppnar min mun för att tala, då hör jag ingenting, ingenting! Fullständigt död inuti.", Quando mi guardo allo specchio, non vedo nulla; quando apro la bocca per parlare, non sento nulla, nulla! Completamente morto dentro.
Un album quasi del tutto privo di qualsivoglia difetto, che è da ricercarsi con il lanternino e armandosi di pignoleria. Se proprio vogliamo trovarne uno, questo potrebbe essere la presenza di assoli di chitarra non propriamente puliti e precisi o dall'eccessiva tecnica che, talvolta, cozzano con il resto delle canzoni in cui sono inseriti. Ma è un difetto minimo e assolutamente soggettivo.

Klagopsalmer è un album da recuperare assolutamente. Buon ascolto.

Federico “Tyst” Querin

VOTO: 8.5/10

Track List :
- Vilseledda Barnasjälar Hemvist;
- Plågoande O'Helga Plågoande;
- Fullständigt Jävla Död Inuti;
- Ohm (Sommar med Siv);
- Krossade Drömmar och Brutna Löften;
- Total Utrfrysning.

Line Up :
Niklas "Kvarforth" Olsson - Vocals, Keyboards
Fredric "Wredhe" Gråby - Guitars
Peter Huss - Guitars
Andrea Larsen - Bass
Rickard Schill - Drums

  

Commenti

Post più popolari